La musica come metafora del vero senso di fare arte. Ma anche di tutti gli altri mestieri e delle passioni, delle dinamiche che vive chiunque abbia una passione e lotti per ritagliarsi un proprio spazio. Che poi è la vita.
Manfredi Rutelli è il regista di Tacabanda, spettacolo musicale che unisce la recitazione alla musica, che spesso e volentieri diventa protagonista. “Uno spettacolo assolutamente per tutti, che parla del fallimento che spesso facendo arte si vive e anche di come si possa rinascere dagli errori e rialzarsi dalle cadute”. Una produzione Lst Teatro, con Gianni Poliziani, di Matteo Pelliti e Manfredi Rutelli con musiche eseguite dal vivo dalla banda del paese ospitante. Che in questo caso sará Suvereto e quindi la Filarmonica “G. Puccini”, diretta dal Maestro Carmelo Santalucia.
Lo spettacolo “attore e ottoni” andrà in scena il 22 luglio, alle ore 21.30, in via Magenta, nell’ambito del SuverArt Festival organizzato dall’Ente Puccini di Suvereto.
Ed è proprio dall’incontro con una banda di paese che nasce. “A Montalcino alcuni imusicisti ci hanno raccontato le loro esperienze e molte di queste sono finite dentro lo spettacolo – racconta il regista -. Sono le stesse peripezie che si trova ad affrontare Cosimo, il nostro protagonista, come le serate a suonare sui traghetti nel Golfo di La Spezia. Insieme alla banda di Montalcino abbiamo unito la recitazione alla musica. La storia è semplice, il racconto di un eroe un po’ da commedia all’italiana, che alla soglia dell’età adulta arriva a un punto in cui si gioca tutto con un provino per entrare nella banda di un piccolo paese. Si parla di arte, con la sua componente irrazionale, ma alla fine è la stessa cosa per tutti i lavori, le dinamiche sono quelle. Il desiderio di fama, i tentativi andati a vuoto, gli ‘esami’ da superare, le grandi speranze e le delusioni”.
Riuscirà il nostro Cosimo a cogliere l’ultima occasione per vivere di musica?
Ingresso con biglietto su www.ciaotickets.com