Terence Holler“Sarà una bomba, state in campana”. Lui lo aveva detto, annunciato, ripetuto. Qualcuno ci aveva ironizzato su. Perché 12 album e 30 anni di carriera sono tanti e la vena artistica rischia di esaurirsi. Ed invece no: il disco, uscito a novembre, ha sbaragliato ogni aspettativa. Terence Holler e gli Eldritch sono tornati. Il metal livornese ha ancora qualcosa (tanto) da dire. “Eos” – questo il titolo dell’album (il nome è quello della dea dell’alba nella mitologia greca) ha conquistato il primo posto della classifica dei più venduti di Amazon, il videoclip del singolo ha raggiunto 144mila visualizzazioni in tre settimane. Numeri che Terence Holler – all’anagrafe Mario Tarantola, classe 1968 – snocciola con orgoglio. E mentre parla di musica, già che c’è, accende la brace.

Terence Holler“Sono nato a New York, i miei genitori erano i classici emigranti siciliani che hanno cercato fortuna in America. Poi si sono stufati. Mio padre ha venduto l’azienda nel momento d’oro e insieme hanno scelto la provincia di Livorno. Sono arrivato qui che avevo 11 anni e dovevo iniziare le medie. Sono cittadino americano a tutti gli effetti, penso e ragiono in inglese. Ma la mia vita è qui”. Con la band che all’estero ha suonato ovunque e con il ristorante aperto a Rosignano Marittimo quattro anni fa. “Quello degli Eldritch è un heavy metal melodicissimo, sofisticato, un mix di generi che sono andati a costituirne uno nuovo, unico. Non è roba che va in Italia, anche se anche qui abbiamo 10-15mila fan che ci seguono. Il nostro successo lo abbiamo costruito fuori, Stati Uniti, Giappone, Sud America…”. Una passione che esplode subito, da ragazzino: “E’ una vocazione. C’è chi capisce che la propria strada è farsi prete, chi studia per un obiettivo… Io da piccolo facevo i disegnini sui quaderni e c’era sempre una band con me nel mezzo. Quando siamo venuti in Italia, dopo qualche anno, ho fondato la mia prima band con un gruppo di amici. Facevamo cover, dai Dire Straits a Bruce passando per Bon Jovi. Il timbro della mia voce si è fatto subito notare e ho iniziato a studiare canto. Poi alla fine degli anni Ottanta sono nati gli Zeus e nell’estate del Novanta gli Eldritch. Mi sento come il ragazzino di allora, davanti alla musica”.

da piccolo facevo i disegnini sui quaderni e c’era sempre una band con me nel mezzo

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E il successo per Terence Holler e gli Eldritch è tornato, “come una magia”. “Non abbiamo proposto canzoni commerciali, anzi i brani sono talmente lunghi da non essere neppure radiofonici. Ma la fase promozionale sta andando benissimo. La mia soddisfazione (e quella dei miei compagni di band) è non aver mai mollato o smesso di crederci. Poi a primavera passeremo anche ai live, vogliamo aspettare che la situazione sia più tranquilla dal punto di vista sanitario”.

La Porkeria BbqMa Terence, anzi Mario, non è solo un musicista: è un genitore single – “faccio tutto da solo da quando mio figlio, che oggi ha 13 anni, è nato” – e un imprenditore. “Il ristorante l’ho costruito con le mie mani. E anche in questo ambito sta andando tutto alla grande, nonostante si tratti di un locale atipico. La Porkeria Bbq fa solo carne alla brace, niente primi, né pesce né panini. Girando il mondo mi sono ispirato. E nel giugno del 2017 ho deciso di aprire. I ritmi sono elevati, si lavora come dei matti: 60 posti dentro, 150 con gli spazi esterni utilizzati d’estate. Scelgo il meglio: la carne da me è l’angus irlandese. Ci sono stati dei clienti fiorentini che alla fine l’hanno confessato: questa carne è meglio della nostra fiorentina”. E sei i sogni già messi a segno sono tanti, per Terence anzi Mario ne rimane uno solo nella lista: “Riuscire a vivere abbastanza per vedere mio figlio realizzato. Il resto, l’ho già tutto fatto”.