Un unico territorio, tre aziende vitivinicole, un vino prezioso. A Riparbella tre cantine si sono unite per creare Tresoro, presentato a Vinitaly 2022, un vino che ha una sola anima ma tre cuori, nato per far conoscere un terroir e una terra di vino. Tre vitigni, uno per cantina, il Cabernet Sauvignon di Caiarossa, il cabernet Franc di Due Mani e il Merlot di Prima Pietra, vinificati separati in anfore di cocciopesto e affinate in barrique di rovere francese prima di essere assemblate.
L’ultima annata imbottigliata è quella del 2018, frutto di una stagione complicata ma che ha saputo dare risultati eccellente, garantiscono gli enologi. I vigneti a Riparbella vantano un’altitudine che va dai dai 250 ai 450 metri sul livello del mare e questo, insieme ad una costante ventilazione, ha permesso di controllare bene la crescita nonostante le grandi piogge primaverili e il caldo di agosto.
L’idea di un unico vino nasce da tre cantine che condividono la stessa filosofia: qualità senza compromessi e un sincero rispetto per la natura. Sono tutte e tre certificate biologiche e/o biodinamiche e l’obiettivo è accendere i riflettori su un territorio vitivinicolo che è cresciuto enormemente negli ultimi anni, dove c’è un microclima favorevole, e che ha un potenziale ancora da esplorare. Tresoro di Riparbella è più di un vino; è un omaggio a questo luogo e al suo futuro nel mondo del vino.
Per rimanere fedele alla terra d’origine, ogni varietà – Cabernet Sauvignon di Caiarossa, Cabernet Franc di Duemani e Merlot di Tenuta Prima Pietra – è stata vinificata separatamente in un’anfora di cocciopesto, prodotta localmente. Ogni varietale invecchia poi separatamente in barriques di rovere francese, prima di essere sapientemente miscelato dagli enologi delle tre cantine in uno stile che possa esprimere al meglio il terroir di Riparbella.
L’etichetta è firmata dall’artista livornese Mario Madiai: il colore del mare fa da sfondo alle vigne delle tre aziende.
Le tre cantine protagoniste hanno origini piuttosto recenti ma si sono già sapute ritagliare un loro spazio.
Caiarossa nasce nel 1998 e da subito sposa i principi dell’ agricoltura biodinamica per la coltivazione dei vigneti. Nel 2004 viene acquistata dalla Famiglia Albada Jelgersma ed entra nel mondo dei vini di qualità. L’azienda si estende su 110 ettari, di cui circa la metà occupati da macchia mediterranea, 500 ulivi, la cantina e circa 40 ettari di vigneto, di cui circa 6 impiantati tra il 2021 e il 2022. Le varietà selezionate per essere coltivate sono 10: sette uve rosse – Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese, Syrah, Alicante, Petit Verdot e tre bianche – Chardonnay, Viognier, Petit Manseng. Le uve prodotte vanno a comporre i rossi Pergolaia – base Sangiovese, Aria di Caiarossa –una selezione di uve dall’accento mediterraneo del vigneto di Nocolino – Caiarossa – un blend di sette varietà a rappresentare l’unicità di questi suoli, Essenzia – una selezione esclusiva delle migliori vendemmie, Caiarossa Bianco- Chardonnay e Viognier e la vendemmia tardiva di Petit Manseng, Oro di Caiarossa. La cantina si sviluppa in verticale ed è anch’esso un luogo unico da visitare, con il suo giallo brillante sulle pareti e le grandi finestre che fanno filtrare la luce dalla mattina alla sera, il tutto racchiuso nella cornice della disciplina del Fengh Shui.
Duemani sono due persone, Elena Celli e Luca D’Attoma e nel 2000 hanno individuato nelle colline tra Riparbella e Castellina Marittima, la terra in cui realizzare la propria vigna. Un luogo estremo e scontroso, con argilla predominante ed una forte presenza di sassi, una collina che profuma di mare e di bosco, dove clima e terra sono ideali per Cabernet Franc, Merlot e Syrah. Fin dall’inizio la scelta è di coltivare in agricoltura biodinamica: 11 ettari di vigna e una cantina in cui si utilizzano solo contenitori in cemento, anfore in argilla e cocciopesto, orci in cotto fiorentino, tini in legno e barrique selezionate per ottenere vini buoni, puliti, originali, dal carattere unico e riconoscibile.
Tenuta Prima Pietra rappresenta la “prima pietra” nel mondo del vino di Massimo Ferragamo, che la acquistò nel 2002 con l’ambizioso progetto di crearvi il suo blend. Nel 2022 Tenuta Prima Pietra passa ad un importante family office internazionale. La proprietà si estende su 200 ettari, di cui 11 dedicati alla vigna e il resto ricoperti da bosco. Il suo vigneto a 450 m s.l.m. è il più alto della costa Toscana. La tenuta presenta un unico corpo vigna con esposizione sud/sud-ovest, vitato a Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot. Alla guida della cantina c’è Cecilia Leoneschi, enologa dalla grande personalità e pochi compromessi. Il vino prodotto è Prima Pietra: 50% Merlot, 30% Cabernet Sauvignon, 10% Cabernet Franc, 10% Petit Verdot. La produzione media annua è di circa 40.000 bottiglie.