“Turan, dea che ovunque ravvivi”, un’esposizione di sculture e pitture del maestro Franco Mauro Franchi, dall’8 agosto al 15 settembre nelle sale e nel parco del Castello Pasquini di Castiglioncello.
Il parco del Castello ospiterà sculture monumentali di grandi dimensioni, mentre le sale al secondo piano del Castello Pasquini ospiteranno opere scultoree (di bronzo, marmo, vetroresina e terracotta) di misura più contenuta insieme ai dipinti, molti dei quali inediti. Negli ultimi anni, a causa della frattura di una gamba che non gli permetteva di scolpire, Franco Mauro Franchi ha riscoperto la gioia creativa nel dipingere, preparandosi le tele alla maniera antica e condividendo sempre di più l’arte con le donne della sua vita: la moglie, le figlie e la nipotina intenta ad imitarlo con colori e pennelli.
La mostra sarà inaugurata giovedì 8 agosto alle ore 18 da FITO. Il percorso espositivo, ad ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 1° settembre tutti i giorni con orario 18.00 – 23.00 (ad eccezione dei giorni in cui sono previsti gli spettacoli del Castiglioncello Festival) e dal 2 al 15 settembre, tutti i giorni con orario 17.00 – 22.00.
Il percorso espositivo presenta l’iconografia e i temi che da sempre hanno contraddistinto l’opera di Franchi, in particolare la figura femminile: maestosa, forte del suo essere, misteriosa e accogliente come un’isola, simbolo di fecondità e nascita. “Il titolo della mostra -ha spiegato il curatore Filippo Lotti– rimanda alla mitologia etrusca e quindi al mondo tanto caro a Franchi, che da bambino si è avvicinato all’arte ammirando i reperti archeologici di Tarquinia. Turan, nome con cui gli Etruschi appellavano la dea Venere/Afrodite, fa riferimento in modo traslato alla Grande Madre, che è anche Dea, intesa come divinità primordiale; una figura che richiama il simbolismo materno della creazione”.
Il documentario, che sarà proiettato nella sala auditorium del Castello Pasquini durante gli orari di apertura al pubblico della mostra, permetterà al pubblico di conoscere meglio la poetica di Franco Mauro Franchi, un uomo di evidente calibro non soltanto artistico e tecnico, ma anche culturale ed umano, che ha trasposto le proprie esperienze di vita nell’arte. La mostra sarà impreziosita da un catalogo illustrato, edito da Bandecchi e Vivaldi, con testo critico di Antonio Natali, noto storico dell’arte, già direttore del museo degli Uffizi a Firenze, e da un documentario inedito realizzato da Irene Franchi, video maker e figlia dell’artista.
Nasce a Castiglioncello nel 1951, compie gli studi artistici. Scultore, pittore, disegnatore formatosi all’Istituto Statale d’Arte di Lucca e poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Franchi ha costruito le sue forme su un segno corposo e ben strutturato, dipanato con morbidezza nella pittura e sinuosamente avviluppato intorno alla materia nella scultura. Inizia il suo intenso percorso espositivo alla fine degli anni Sessanta, non ancora ventenne, esponendo nella galleria dell’artista e amico Sirio Bandini a Cecina (Li). Dal 1978 comincia a eseguire opere monumentali, prima a Cecina (la Fontana in piazza della Libertà), poi in numerosi altri spazi pubblici e privati in Italia e all’estero (Svizzera, Giappone e Stati Uniti). Ha partecipato a numerose e presitgiose rassegne d’arte, vinto premi e tenuto numerose esposizioni personali. Lavora con eguale partecipazione la pietra e il bronzo, esprimendo un senso della forma ampia e solare, che aspira a rappresentare, nell’immagine predominante della donna, la forza vitale che pervade l’universo.