La comunità di Riparbella si prepara a celebrare un momento storico: l’apertura del nuovo “C’ERA – Centro Espositivo Riparbella Antica”, un progetto che unisce tradizione e modernità con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico della necropoli etrusca di Belora e dell’intero territorio.
L’appuntamento è fissato per il prossimo 31 gennaio con una giornata che non sarà un semplice taglio del nastro ma un’occasione di conoscenza e divulgazione, punto di partenza di un percorso che, ri-partendo proprio dalle radici, proietterà Riparbella nel futuro.
Il nuovo centro, situato nei locali rinnovati della Biblioteca Comunale nel cuore del borgo, metterà a disposizione di tutti un’esperienza immersiva e innovativa: spazi accessibili, percorsi multisensoriali, strumenti multimediali, ricostruzioni tridimensionali delle aree di scavo. Un luogo pensato e progettato per far scoprire ed ammirare i reperti rinvenuti grazie agli scavi archeologici condotti nell’area di Belora, piccola collina a ridosso della statale Aurelia e del fiume Cecina, in epoca etrusca nodo fondamentale nella rete economica e culturale della Val di Cecina.
Da non perdere – Tra i reperti che saranno esposti nel nuovo Centro ci sarà la magnifica “Corona aurea”, un ornamento funerario composto da laminette e foglie d’oro decorate a sbalzo, testimonianza di rara bellezza di una cultura ricca e raffinata.
Il progetto
La realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie al finanziamento del bando GAL Etruria 7.6.2, al contributo di Art Bonus e alla collaborazione tra Comune, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, Regione Toscana e numerosi esperti e studiosi.
Il sindaco di Riparbella Salvatore Neri:
“Il nuovo centro rappresenta una pietra miliare per la nostra comunità. Riparbella non solo celebra il suo passato, ma investe nel futuro culturale ed educativo del territorio. Ringrazio la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, la Regione Toscana e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa area unica. Dove altri non erano riusciti, noi abbiamo dimostrato che con impegno e visione si possono fare grandi cose. C’è ancora tanto da fare, ma questa resterà una pietra miliare per la storia archeologica del nostro Comune”.
Valerio Tesi, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno:
“Ogni reperto racconta una storia che merita di essere conosciuta e condivisa. La corona aurea, in particolare, è testimonianza di rara bellezza di una cultura ricca e raffinata”