Abbiamo iniziato una nuova rubrica, senza neanche accorgecene. Abbiamo parlato, scritto, di autori della Costa degli Etruschi, e di libri che raccontano questo territorio, o che lo usano come scenografia delle vicende che narrano. E ci siamo resi conto che c’è tutto un modo da scoprire, il mondo che vi racconteremo in BadaLibri!
E se pensiamo alla Costa degli Etruschi e agli scrittori che ne hanno tratto ispirazione, come non citare Carlo Cassola, uno dei più significativi narratori del secondo dopoguerra. Il poeta Mario Luzi, riferendosi allo sfondo geografico dell’opera di Cassola, scrisse:
Per affetto e per organica intelligenza di poesia, Cassola ne ha fatto non una provincia, e sia pure la sua provincia, ma un luogo, anzi il luogo dell’anima.
Quello che è anche il nostro luogo dell’anima e del cuore, e allora come non parlarne?
Lo fa per noi Vittorio Cotronei, che ha letto, e riletto, e riletto ancora Un Cuore Arido (1961).
UN CUORE ARIDO (1961)
Anna vive insieme alla sorella e alla zia nella Marina di Cecina degli anni 30: un paesino isolato, popolato solamente dai soldati della caserma in inverno e ravvivato in estate, quando i villini si riempiono di turisti da tutta la Toscana. L’amore in quegli anni è un’arma a doppio taglio per una donna: può portarla alla massima realizzazione personale, “il prender marito”, oppure all’infamia, allo stigma. Dietro ogni “giovanotto” può celarsi un tranello: un uomo che non ha intenzioni serie, ma vuole soltanto divertirsi. Se lei cade, sarà marchiata a vita come donna facile e nessuno in futuro vorrà averla in sposa.
Il mondo, per le giovani ragazze dell’epoca, è un luogo pieno di insidie e la loro missione è quella di conservare la rispettabilità, la reputazione, per poter quindi essere scelte in spose: oggetti, quindi, che non possono neanche essere rivenduti di seconda mano.
“Così perderai l’onore”
“E cos’è l’onore?”
“Quello che hai in mezzo alle gambe…”
Anna s’innamora di Mario, un soldato di Castelnuovo Garfagnana di servizio a Marina, fidanzato con Bice, l’ignara sorella di Anna, che rappresenta l’asservimento della donna al sistema patriarcale: giudica severamente le ragazze che non si comportano come si deve, in primis Marisa, una loro coetanea che ha dato scandalo fidanzandosi con un uomo sposato.
Anna vuole che sia proprio Mario a prenderla per la prima volta, tra le dune della pineta, nonostante abbia ben chiaro che tra loro non ci potrà mai essere un futuro.
Mario non vuole proprio perché la ama; quella è l’ultima volta che si vedono e teme di pregiudicarne la vita amorosa, ma Anna insiste…
Mario viene congedato e parte per l’America, Bice si rinchiude in casa per la vergogna dell’abbandono, mentre Anna invece inizia a vedersi con Marcello Mazzei, un bel ragazzo cecinese proveniente da una famiglia di ricchi commercianti che non acconsentirà che loro figlio si sposi con lei, di umili origini. Anna questo lo sa, tuttavia continua a vivere quella relazione per scacciare il ricordo di Mario.
Anna s’accorge della reputazione che si è fatta in paese, ma è forte, tira avanti anche quando suo zio Bertini, anziano e scorbutico contadino, tenta di violentarla. Bertini impersona la totale mancanza di empatia data dalla durezza della vita di campagna (ha una figlia senza una mano a causa di un incidente con la trebbiatrice e non manca di ricordare in sua presenza che quella malformazione l’ha resa inutile e poco appetibile per un marito) e una volta venuto a conoscenza della reputazione di Anna si sente in diritto, prima di chiederle di fare l’amore con lui, dietro corrispettivo di denaro “capisco che ormai non sono più un giovanotto…”, e dopo di tentare di violentarla.
È quasi una legge naturale, quella che spinge Bertini a tentare di approfittarsi di Anna, come ci si approfitta del buon tempo per lavorare i campi.
Bice finalmente esce dal suo isolamento e si fidanza con Enrico, un giovane di Marina ed ex spasimante di Anna, appena tornato dal servizio militare. Non lo ama, ma lo sposerà per avere un uomo onesto al suo fianco e rientrare così nei dettami della società.
Poco dopo, totalmente inaspettata, arriva una strana lettera dall’America: Mario, da Chicago, dove vive e lavora, chiede Anna in sposa.
Anna prende carta e penna e gli risponde…
Un cuore arido racconta la storia di una donna che ha il coraggio di seguire i propri sentimenti, anziché sottostare alle convenzioni dell’epoca e parallelamente fotografa la Marina di Cecina di quegli anni: l’entusiasmo per l’inizio della costruzione di un “secondo viale che unisce Marina con Cecina” oppure lo stupore di fronte alla novità assoluta dell’estate, i “Pattini”.
Un amore viscerale, quello di Cassola per i nostri luoghi, che trasuda da descrizioni solari, estatiche; spesso proprio la bellezza della natura è messa a contrasto con la mentalità maschilista e oppressiva. Sono gli stessi luoghi dove Anna si rifugia nei momenti di delusione: dall’amore, dalla vita e persino da se stessa. Questo legame è così forte, così intenso, che adesso, passeggiando per la pineta, sembra quasi di vederla, Anna, appoggiata al ponticello ad aspettare il suo Mario. Guardandosi ossessivamente intorno per paura di essere vista da qualcuno.
Vittorio Cotronei