E’ dalle casualità che nascono i grandi progetti. Così Massimo Vitali, 25 anni fa, su una spiaggia a Marina di Pietrasanta, per provare un cavalletto ha scattato le prime foto di quella che sarebbe diventata la sua “missione”, che ancora oggi porta avanti: ritrarre l’umanità laddove è più naturale e nuda, la spiaggia. Fotografo di fama internazionale, sarà protagonista il 24 agosto di un talk all’interno del Vada Photo Festival.
“Le spiagge bianche di Vada le ho fotografate la prima volta nel 1995, quando avevo appena iniziato. Sono state il secondo o terzo soggetto. Poi ci sono tornato lo scorso anno”. Ed è proprio il trascorrere del tempo, e i cambiamenti della nostra società, che Vitali cerca di ritrarre. “Non cerco cose belle o eclatanti, ma momenti di vita anche banali, che però raccontino quello che siamo”. Gli interessano le persone più delle spiagge. Ma allora perchè scegliere proprio questa ambientazione? “Sono il luogo ideale per vedere l’umanità. Trovo che siano ambienti in cui per me è più facile vedere come siamo fatti e cosa è cambiato negli anni”.
Il risultato di questi due decenni di foto è un percorso sociologico e antropologico. Le differenze tra le foto e le spiagge e le persone a 20 anni di distanza sono enormi. “E’ tutto assolutamente diverso. Sono cambiati i corpi, i modi di essere, anche se facciamo finta di dimenticarcene, le foto ce lo ricordano. I tatuaggi, i costumi, i telefonini che non c’erano, persino i colori degli asciugamani sono diversi. Dettagli, ma che simboleggiano un mondo che è cambiato. E la funzione della fotografia è un po’ questa, mettere un punto fermo, fissare un mondo che cambia“.