vada photo festivalTredici donne “dalle spalle larghe”, ognuna diversa dall’altra, con la propria storia e propri sogni. Tredici ritratti per un progetto site-specific che Antonella Monzoni – fotografa modenese, vicedirettrice editoriale della rivista di cultura fotografica “Gente di Fotografia”, vincitrice di numerosi premi nazionali ed internazionali -, porterà “dentro” il Vada Photo Festival in programma dal 24 agosto al 1° settembre.

vada photo festivalRaccontare il lavoro delle donne e le loro competenze, questo l’obiettivo del servizio che Antonella Monzoni ha svolto lo scorso 8 agosto all’interno degli stabilimenti Ineos e Ineos Inovyn, multinazionale della chimica presente e radicata sul territorio. Un ‘colosso’ dove le donne hanno ruoli chiave. Determinate, orgogliose, unite. “Uno story telling carico di positività” conferma Antonella Monzoni. Mansioni e ambiti differenti: “C’è la responsabile della catena di approvvigionamento, l’operatrice di impianto che ha solo 23 anni, l’addetta alle risorse umane, la responsabile del laboratorio chimico, chi lavora come controller e chi in magazzino. Tutte donne del territorio: la più lontana arriva da Livorno. Tranne Paulina, originaria della Bulgaria, che sognava proprio di essere lì…”. I ritratti saranno in mostra al Teatro Ordigno di Vada durante tutta la durata del festival (dalle 18 alle 21).

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La statua della Mayr Hayastan “Madre Armenia” che domina la collina la capitale armena

Ma Antonella Monzoni sarà anche tra le protagoniste dell’esposizione “Scolpite” con uno scatto che arriva dal volume “Ferita armena” (Gente di Fotografia Edizioni) e della talk in programma il 25 agosto alle 21 al Teatro Ordigno (ingresso gratuito) per parlare delle donne nella fotografia insieme a Lucia Baldini, Margherita Verdi, Biancamaria Monticelli e Giuliana Mariniello, tutte socie dell’associazione Donne Fotografe Italian Women Photographers’ Association.

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Lo scatto firmato da Antonella Monzoni ritrae la monumentale statua della Mayr Hayastan Madre Armenia che domina dall’alto della collina la capitale armena: alta 23 metri, ha lo sguardo deciso in direzione del confine turco. “La statua di Madre Armenia è la personificazione nazionale dell’Armenia, una donna forte che ha combattuto per l’indipendenza, simboleggia la pace raggiunta attraverso la forza. Vuole ricordare le donne armene che presero le armi per aiutare i propri compagni negli scontri con le truppe turche”.

25 agosto, ore 18.30
Albero monumentale in piazza Garibaldi
INAUGURAZIONE DI TUTTE LE MOSTRE DEL FESTIVAL

Info e prenotazioni: fotovideovada@gmail.com

Tutto il programma QUI 

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